Le grandi illusioni

scheda di lavoro n.1: cinque grandi illusioni scheda di lavoro n.2: quattro grandi illusioni scheda di lavoro n.3: cubi e triangoli scheda di lavoro n.4: illusioni conclusive

Fu nell'Ottocento che, osservando dei cristalli al microscopio, si notò come questi, improvvisamente, sembravano ribaltarsi.

Anche l'immagine (a) - che fa pensare a un cubo " trasparente" e che si chiama proprio cubo di Necker - si ribalta.

C'è un momento, cioè, in cui la faccia che ti sembrava dietro se ne viene improvvisamente davanti. Questo ribaltamento avviene anche se tu non vuoi che avvenga: prova a fissarlo con attenzione, e vedrai che si ribalta, per quanto tu - la mascella serrata e i pugni chiusi - stia mormorando a te stesso "no, no, e poi no! "

Pare che il cervello si trovi nelle condizioni di poter scegliere e accettare, indifferentemente, uno schema di lettura (spigolo A davanti), oppure l'altro (spigolo A dietro).

Anche la scala di Schroder (b) è reversibile, cioè si ribalta. Meno facilmente del cubo di Necker, però. Anche se quest'ultimo pare ribaltarsi nonostante la nostra volontà contraria, non è da escludere che la reversibilità di certe figure geometriche sia da mettersi in relazione, se non proprio con atti coscienti di volontà, con processi mentali d'analisi e di controllo delle figure stesse.

In altre parole, cercare di bloccare I'inversione dicendosi " non voglio, perbacco ", significa, in ogni caso, mettere in moto proprio quei processi di lettura e di organizzazione dell'immagine (sia pure al rovescio), responsabili dell'inversione.

 

Il proporsi una soluzione alternativa all'altra può significare un processo di ricerca di una soluzione percettiva che sia stabile. Ciò avverrebbe attraverso meccanismi di controllo di retroazione. Per capirci: e come se il cervello, ricevuta I'informazione, prendesse a ragionarci su in questo modo: " Se - come sembra - lo spigolo A sta davanti, lo spigolo B dovrebbe starsene dietro, e infatti se ne sta proprio dietro; però, un momento: cosa impedisce allo spigolo B di venire avanti? Toh, ora sta proprio davanti; no, dietro; ora di nuovo davanti. Ma vedi tu che roba". Probabilmente, a ogni controllo, segue un'inversione.
(T. Casula, Tra vedere e non vedere, 1981, Einaudi, pag,187)

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