Le conseguenze delle scoperte

I primi lavori di Spallanzani vertono sugli animaletti delle infusioni. Questi erano stati scoperti dall'olandese Leeuwenhoek attorno al 1674 osservando dell'acqua dolce di lago con i primi microscopi. Sorse il problema di capire da dove provenissero e come si formassero.


Reamur nel XVIII secolo, riprendendo i ragionamenti di Redi, trovava assurdo che insetti e altri esseri viventi potessero nascere dal fango o da carne in putrefazione, ma purtroppo l'idea della generazione spontanea di viventi "piccoli" o microscopici era ancora diffusa.


Spallanzani cominciò ad interessarsi degli animaletti microscopici ottenuti nelle infusioni di semi da altri scienziati.
Preparò delle infusioni di vari semi che mise in recipienti completamente sigillati e le fece bollire per un'ora tenendole immerse nell'acqua. Le infusioni rimasero limpide.
Spallanzani, allora, provò a forare i recipienti dopo l'ebollizione. Notò che dopo alcuni giorni l'infusione si intorbidiva e si popolava di germi.
I risultati di questi esperimenti furono pubblicati nel 1765.

 


Spallanzani fece anche alcune esperienze sulla sopravvivenza di questi "animaletti" al freddo. Osservò che a -6° alcuni morivano e lui si chiese se era davvero il freddo ad ucciderli e non il congelamento dell'acqua.

 

 


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