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LA TRADIZIONE MEDITERRANEA

Le nostre abitudini alimentari variano a seconda dell'ambiente in cu i viviamo. I cambiamenti ambientali, poi, possono avverire con un'influenza data dalla natura oppure data dall'uomo.

E' ciò di cui dispone la natura che ha selezionato le nostre abitudini alimentari come, ad esempio, gli esquimesi che cacciano e pescano e quindi basano la loro dieta su alimenti di origine animale; invece, nelle regioni mediterranee, l'acclimatamento delle zone agricole e frutticole ha permesso una dieta più varia, che completa i prodotti di origine animale con i vegetali.

La forza dell'uomo si è poi manifestata con nuove tecniche e nuovi mezzi di produzione, di trasformazione e di conservazione degli alimenti. Se durante l'inverno possiamo gustare ortaggi ricchi di vitamine e sali minerali, lo dobbiamo ai progressi della tecnologia alimentare, alle industrie e agli elettrodomestici che hanno prodotto una rivoluzione nel modo di cucinare e nel nostro stile di vita.

Altri fattori di umanizzazione influenzano il nostro modo di alimentazione con i mezzi di comunicazione, i mass-media e le pubblicità che ci invogliano e ci persuadono a a credere a nuove certezze. Così ora la pubblicità è sottoposta a contolli di legge per tutelare il cittadino più ingenuo che può essere ingannato.

Ma ciò che veramente influenza la nostra alimentazione è l'economia che, con le sue leggi ferree, ancorchè condizionate dalla disponibilità di risorse e dall'efficienza dei loro mezzi di produzione.Se per mangiare disponiamo di 1 €, potremmo comrare del pane e un pomodoro; ma se disponiamo di 100 €, potremmo comprare alimenti più raffinati

.Questo semplice esempio è riconducibile alle più generali leggi economiche dell'elasticità delle domande e delle sostituzioni fra beni, applicate in caso delle abitudini alimentari. Ma come funzionano concretamente?

E' risaputo che una parte di popolazione mondiale usufruisce di un reddito basso e quindi può procurarsi solo alimenti in genere poveri (cereali, legumi, grassi vegetali) disponibili a livello di economia locale, ma con l'aumentare delle disponibilità economiche, commercio ed industria di trasformazione mettono a disposizione alimenti vari ed elaborati.

Ma il caso che ci riguarda più da vicino é quello dei cambiamenti alimentari intercorsi dagli italiani negli ultimi 50 anni. In Italia, intorno agli anni '50, ci fu un mutamento dell'economia chiamato "miracolo o boom economico". Gli italiani si sono ritrovati ad avere maggiori disponibilità, redditi più elevati e questo ha determinato una rapida modificazione nell'orientamento dei consumi.

1951: LA SPESA ALIMENTARE RAPPRESENTAVA IL 45% DELLA SPESA TOTALE MEDIA FAMILIARE

1981: LA SPESA ALIMENTARE RAPPRESENTA IL 34% DELLA SPESA TOTALE MEDIA FAMILIARE

I consumi sono aumentati, quelli ricchi (carne, zucchero, latticini) in particolare, mentre i generi simboli di povertà, gli alimenti un tempo obbligati, sono stati progressivamente sostituiti.

E' molto interessante analizzare le cause di ciò.

Iniziamo coi cereali che costituiscono il 40% dell'apporto di calorie e proteine della dieta mediterranea di un italiano (certo! Anche la pasta, il riso e il pane contengono proteine!).

Il consumo di frumento è molto aumentato, passando da 120 Kg procapite l'anno di 30 anni fa ai 180 attuali.Ciò è dovuto all'alto consumo dei prodotti trasformati (biscotti, dolciumi, snacks) che hanno incontrato un grande successo per la loro semplicità di assunzione e per il simbolo di leggerezza a loro associato. Un altro consumo di frumento molto elevato è la produzione di pasta, fiore all'occhiello della cucina "made in Italy".

Il consumo di altri cereali (riso, mais, orzo) è molto diminuito (dai 21 Kg annui procapite di 30 anni fa ai 12 Kg attuali).Ciò è dovuto all'abbandono della tradizionale cultura gastronomia contadina.

Si è ridotto anche il consumo di legumi: fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave. Questi prodotti molto poveri sono stati sostituiti con prodotti più "ricchi" (o meglio "da ricchi").

Un altro alimento tipico della dieta mediterranea di un italiano e di consumo molto elevato sono la frutta e gli ortaggi. In questi anni si ha un ulteriore incremento di questi consumi determinato dai progressi del settore della conservazione e della commercializzazione.

Un netto incremento segna anche il consumo di condimenti (di origine vegetale come olio di oliva e di semi, margarina e di origine animale come burro, strutto e lardo). Si tratta di un effetto prodotto dalla spesa alimentare, soprattutto se si considera che i condimenti rendono il cibo con più gusto e più appetitosi. Questo spiega il trionfo del fritto sul bollito (dopo tutto, a chi non piace un bel piatto di patate fritte al posto di quelle bollite?).

Un altro consumo molto elevato è quello dello zucchero, la cui disponibilità procapite è salita molto negli ultimi 50 anni, raggiungendo la cifra di 30 Kg l'anno.Dolcificare la vita con un po' di zucchero significa innanzitutto gratificare: la giornata faticosa in ufficio o a scuola con una caramella, il primo castigo è rinunciare al dolce. E' più che altro lo zucchero invisibile (quello che mettiamo nel caffè o quello che assimiliamo bevendo bevande analcoliche...) a determinare l'aumento di zucchero .

E se lo zucchero si raddoppia, con la carne si quadruplica.

Fra il 1951 ed il 1981 il consumo totale di carne è passato dai 17 ai 75 Kg procapite annui. Inutile sittolineare che ciò è dovuto al "miracolo economico" (se non ricordi, cerca sopra l'argomento).

Verso l'alto e per le stesse ragioni, anche il consumi di latte, formaggi e, in misura minore, di uova e pesce.

In basso invece, soprattutto nell'ultimo decennio, è il consumo di vino, sostituito da quello di birra o dai superalcoolici.

Questa piramide illustra i cibi che compongono la nostra alimentazione (ciò che dovrebbe essere mangiato di più in basso, e quelli che si dovrebbe mangiare di meno in alto). Questo però non deve significare di mangiare solo pane e verdure, ma una corretta alimentazione varia fa bene alla salute anche se mangiare troppo fa molto male.

 

 

E tu, mangi correttamente?

Ti soffermi su un genere di cibo per molto tempo o mangi variato?

 

Alcune domande per vedere sei hai letto attentamente questa pagina


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